7. CONCLUSIONI

 

 

In ultima analisi si può affermare che l’informatica offre una vasta gamma di strumenti utili per la didattica musicale. Per ogni fascia d’età, livello di conoscenza, esigenza specifica, situazione contingente, è possibile individuare un software che risponda alle esigenze degli insegnanti e degli alunni.

Certamente bisogna fare alcune considerazioni: innanzitutto non tutte le scuole sono attrezzate con laboratori multimediali, anche se, grazie all’opera degli ultimi governi, i computer a scuola sono ormai piuttosto diffusi.

Secondo poi nessuno dei software presentati è stato espressamente ideato per seguire i programmi delle scuole italiane, per cui il loro utilizzo richiede comunque un grande lavoro di adattamento.

Ognuna delle categorie di software descritte ha i suoi pregi e i suoi difetti, per esempio i programmi per l’ascolto guidato sono certamente sfruttabili ai fini di far comprendere i generi e le forme musicali, ma in alcuni casi possono risultare troppo complessi e richiedere dei prerequisiti tali da renderli poco adatti a bambini di scuola elementare o media, ma facilmente utilizzabili nelle scuole superiori.

I software per sviluppare l’orecchio musicale sono adoperabili soprattutto in ambito professionistico, in quanto richiedono già la conoscenza del solfeggio e di molti concetti di teoria musicale, quali gli intervalli, le scale, gli accordi, ecc. Solo alcuni degli esercizi che propongono sono sfruttabili in classe e comunque si tratta di attività facilmente realizzabili anche senza l’ausilio di un computer, è sufficiente uno strumento musicale qualsiasi.

I programmi di teoria musicale hanno dalla loro parte il fatto di essere colorati e divertenti, e per questo risultano più adatti a bambini di scuola primaria, che non hanno ancora fatto molte esperienze di scrittura e lettura musicale. Essi però tendono a scavalcare il ruolo dell’insegnante, che diventa una figura marginale nel processo educativo da loro proposto. Ciò può comportare una rapida caduta di interesse da parte dell’alunno, se questi viene a trovarsi troppo solo nel rapporto con il programma. Egli, tra l’altro, anche se imparasse a risolvere tutti i giochi che questi software offrono, non è detto che riesca poi a trasferire nella realtà concreta tutto quello che ha appreso in ambito virtuale. Ciò non toglie che alcune attività proposte da questi programmi possano essere utilizzate in classe con successo.

I programmi per imparare a suonare uno strumento o a cantare non hanno molti punti di interesse per un loro utilizzo in ambito scolastico, anche se potrebbero risultare utili come fonti dalle quali attingere nuove tecniche strumentali o vocali da trasferire poi ai propri alunni.

La categoria più interessante è certamente quella dei software utilizzabili dagli insegnanti per la compilazione della programmazione annuale.

Programmi come Sibelius Starclass sono interessanti soprattutto perché forniscono materiali strutturati da utilizzare durante le lezioni, alleggerendo il lavoro di ricerca di esemplificazioni e la preparazione di materiali per gli esercizi.

Il punto di forza di questi programmi è soprattutto quello di essere facilmente modificabili ed adattabili, consentendo di creare attività personalizzate, e per questo motivo sono utilizzabili in contesti scolastici anche molto diversi tra loro. Certamente non sono stati creati su misura per le scuole italiane, ma seguono comunque dei buoni criteri didattici, come per esempio quello di rendere più piacevole lo studio di un brano, magari esercitandosi su una base musicale intelligente, come avviene usando SmartMusic.

Se l’uso del computer in campo didattico oggi può risultare pionieristico, in futuro il continuo sviluppo del potenziale delle apparecchiature informatiche e la loro sempre maggiore diffusione, consentiranno un progressivo miglioramento di questi software, che tra l’altro vengono costantemente aggiornati dalle case produttrici.

Per effettuare esperienze con questi software inoltre non è necessario acquistare attrezzature particolarmente sofisticate o costose, infatti per la realizzazione dell’unità didattica sul canone e di tutte le prove della presente ricerca ho utilizzato un comunissimo personal computer con le seguenti caratteristiche: processore AMD Athlon 1900+, Hard disk da 40GB, scheda audio Creative Sound Blaster Audigy 2, sistema operativo Windows XP e connessione ad internet tramite ADSL di Libero Infostrada. A questo PC ho poi collegato una tastiera MIDI (Korg iS40) e un semplice microfono elettrodinamico (JTS JM-X6).

 



FONTI

 

 

 

Testi:

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